Oggi gli studenti di Link-Coordinamento universitario si sono mobilitati in tutta Italia lanciando la giornata “Students in Action” per denunciare i problemi che gli studenti vivono quotidianamente e che il governo Letta non sta minimamente affrontando. Dall’aumento costante della contribuzione studentesca negli atenei, alle risorse sempre minori stanziate per il diritto allo studio, alla mancanza di interventi in forma di welfare diretto, di servizi agevolati e di reddito indiretto – a partire dal campo dei trasporti e dell’abitare. In questa giornata rilanciamo la campagna “Non c’è più tempo! – Mai più senza borsa di studio” per chiedere l’adozione dei LEP (Livelli Essenziale delle Prestazioni), così come previsto dalla Costituzione, eliminando le enormi disuguaglianze esistenti da regione a regione.

Per questo motivo, abbiamo aderito a Pisa – come in tante altre città – alla giornata di mobilitazione dell’Unione Inquilini “Sfratti zero – No Service Tax”, partecipando al presidio di stamattina in piazza Mazzini davanti alla Prefettura. Non si è trattato di semplice solidarietà politica, ma di un momento di ricomposizione di vertenze sul territorio che vanno dalla difesa delle persone e delle famiglie sotto sfratto, alla battaglia per migliorare la condizione degli studenti fuori sede – più di 20.000 nella nostra città. Le ricerche dei sindacati degli inquilini hanno evidenziato come una camera singola affittata a studenti ha un canone di locazione mensile fra i 300 e i 400€, cosicché l’affitto arriva ad incidere sul budget dello studente fino all’80%. Inoltre, l’accordo territoriale per il canone concordato ha ormai mostrato tutti i suoi limiti: non solo non ha natura vincolante per il singolo proprietario di casa, ma l’introduzione della cedolare secca ha reso indifferente dal punto di vista fiscale per il proprietario scegliere fra il contratto a canone concordato e contratti con canoni illimitati e fissati tramite contrattazione privata.

Come se non bastasse, il governo Letta ha inferto un altro duro colpo agli inquilini con l’introduzione della Service Tax con il c.d. Decreto del Fare. Se la conversione in legge del decreto confermerà la nuova tassa, dal 2014 la tassazione del patrimonio immobiliare conoscerà un forte spostamento dalla proprietà agli inquilini: mentre i proprietari di case di lusso saranno esentati dal pagamento dell’Imu, per gli affittuari le stime dell’Unione Inquilini prevedono una stangata di oltre 1.000€ all’anno a causa del nuovo sistema di tassazione. Una clamorosa ingiustizia sociale, che rinnega il principio della progressività fiscale e rischia di indebolire ulteriormente la posizione di centinaia di miglaia di studenti in tutto il Paese. 

Chiediamo che la Service Tax sia profondamente rivista in sede di conversione in legge del Decreto del Fare, affinché non siano aggravate le spese a carico dei soggetti più deboli della società. Il Comune di Pisa deve prendere atto della presenza in questa città di una componente numerosa e in particolare difficoltà, per l’impossibilità di accedere a un serie di servizi, opportunità e diritti riservati ai residenti. Riteniamo imprescindibile che si apra una tavolo di contrattazione con l’amministrazione comunale per limitare al minimo gli effetti della Service Tax e introdurre nuovi interventi di sostegno e nuove forme di welfare per gli studenti.

Oggi abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con gli assessori Danti – con delega al cultura e diritto allo studio – e Zambito – con delega alle politiche abitative. Gli assessori hanno riconosciuto l’opportunità di estendere degli alloggi dell’agenzia casa agli studenti borsisti in graduatoria del dsu per il posto alloggio e che non lo ottengono per carenza di posti letto. Inoltre, hanno riconosciuto l’urgenza di un censimento del patrimonio immobiliare delle istituzioni pubbliche presenti a Pisa per individuare soluzioni alle esigenze sociali esistenti, a partire dalla realizzazione di mense e residenze universitarie. Valutiamo positivamente queste aperture da parte degli assessori comunali, ma non possiamo fermarci a questo: riteniamo imprescindibile aprire un tavolo di contrattazione per ridurre al minimo gli effetti della Service Tax e introdurre nuove forme di sostegno per gli studenti. Porteremo avanti questi obiettivi a partire dalla Conferenza Università-Territorio del 15 ottobre.