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Sinistra per… ha deciso di iniziare oggi l’occupazione dello spazio di Santa Croce in Fossabanda non solo al fine di segnalare lo stato di chiusura in cui versa, ma anche per riaprire la partita sulla sua futura destinazione d’uso ed impedire che, come uscito sulla stampa locale, venga svenduto a dei “magnati russi”

La destinazione che sinistra per… propone è quello di trasformarlo in mensa e residenza universitaria al fine di sopperire alla carenza di posti alloggio che oggi vede in cittù più di 1500 aventi diritto non assegnatari di posto alloggio.

Nonostante sia nella programmazione dell’ Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario l’apertura delle residenze Paradisa e San Cataldo, che complessivamente garantirebbero 700 posti letto, queste residenze comunque non saranno in grado di assorbire la richiesta ed inoltre l’azienda non sarà in grado di renderle fruibili prima del 2016.

Santa Croce in Fossabanda, invece, rappresenta una risposta concreta ed immediata a questa necessità in quanto potrebbe offrire in pochissimo tempo, viste le buone condizioni strutturali in cui versa l’immobile, circa 150 posti letto e una mensa universitaria, in una zona, come quella delle Piagge, frequentata da circa 5.000 studenti al giorno dove la mancanza di una mensa universitaria adeguata è molto sentita.

L’amministrazione comunale nella Conferenza Università-Territorio del 21 ottobre scorso ha chiuso bruscamente su questa proposta, dimostrandosi più attenta alla valorizzazione immobiliare del patrimonio pubblico che ai bisogni sociali che si esprimono sul territorio. Parallelamente, ha del vergognoso la parellala apertura a Normale e Sant’Anna per l’utilizzo di Santa Croce in Fossabanda come foresteria per visiting professors, mentre l’ateneo sta per aprire con una spesa di 9 milioni di euro una foresteria che potrebbe rispondere anche alle esigenze degli altri due atenei.

In ogni caso, le priorità in città sono altre. Abbiamo intenzione di tenere l’immobile fin quando non otterremo un reale tavolo di trattativa e un’apertura al confronto del Comune di Pisa con l’Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario. Le istituzioni devono assumersi la responsabilità dell’emergenza abitativa in corso, cercando soluzioni che si inseriscano sulla strada del confronto fra enti pubblici, affinché questi assumano come principio l’alienazione reciproca, dove possibile, dei loro beni piuttosto che preferire l’alienazione verso privati.

Vogliamo discutere di tutto questo con la cittadinanza e con le forze politiche a partire dall’assemblea pubblica che si terrà questo pomeriggio alle ore 18.00 presso lo spazio.