Quest’anno, lo sdoppiamento della scadenza per fare domanda di borsa di studio e posto alloggio (5 settembre per le conferme di beneficio per anni successivi al primo; 10 ottobre per i neoimmatricolati in prima assegnazione) ha fatto più danni della grandine, senza tra l’altro raggiungere l’obiettivo velocizzare sensibilmente le assegnazioni di alloggio. Costretti a confrontarsi con le nuove modalità di domanda e un termine così a ridosso di agosto e delle ferie, infatti, gli studenti (soprattutto se non comunitari) che dovevano fare domanda di conferma hanno incontrato molte più difficoltà del passato; e diversi di loro, per problemi derivanti da questo aggravio e indipendenti dalla loro volontà, non sono riusciti a presentare la domanda entro il 5 settembre… pur avendo tutti i requisiti, di reddito e di merito, necessari a conservare la borsa e l’alloggio. Tuttavia, non aver fatto domanda entro il primo termine, e non rientrare quindi nella prima graduatoria, significa perdere borsa e – quel che è più grave – alloggio per un tempo indeterminato: fino all’assegnazione con la seconda graduatoria (1 dicembre), che scorre successivamente alla prima.
Abbiamo con tutti mezzi chiesto al DSU, in considerazione del fatto che è il primo anno di applicazione delle nuove norme, di fare una deroga per riammettere nella prima graduatoria tutti gli studenti conferma di beneficio; tuttavia, l’Azienda ha respinto la proposta, considerando i disguidi burocratici nel fare domanda di conferma come una vera e propria mancanza di requisiti per avere diritto alla borsa e all’alloggio – e dimenticando, sembra, che la sua missione è la garanzia del diritto allo studio e non il culto delle norme scritte. Così oggi (con la pubblicazione della prima graduatoria definitiva) diversi studenti, che ne avrebbero diritto, si ritrovano buttati fuori dalle case dello studente per un periodo indefinito – considerato anche che, particolarmente a Pisa, c’è una gravissima carenza di alloggi rispetto al numero di aventi diritto, che quest’anno vedrà circa 1800 studenti idonei non beneficiari.
Denunciamo questo inaccettabile comportamento dell’Azienda, che ha dimostrato una totale incapacità di rispondere ai bisogni materiali della platea a cui, in primis, dovrebbe rivolgersi; la battaglia non si ferma qui: invitiamo gli studenti che si vedranno ingiungere di lasciare l’alloggio in nome di questi cavilli a rimanervi, poiché per reddito e per merito hanno diritto a quel posto letto.
Ribadiamo inoltre la necessità di rivedere, per l’anno prossimo, le scadenze di presentazione della domanda ed il sistema di formulazione delle graduatorie, che tra l’altro vedono i neoimmatricolati ordinati prima per tempistiche di presentazione e solo secondariamente per condizione economica.