Il Corso di laurea in Scienze Naturali e Ambientali nasce nel 2009 dalla fusione di due diversi corsi, Scienze Naturali e Scienze e Tecnologie Ambientali, non troppo simili. I primi piani di studio sono perciò farraginosi e poco funzionali; quasi ogni anno il Consiglio di Corso ha provato a rattopparli qua e là, attraverso modifiche di regolamento didattico e talvolta anche di ordinamento, apportando progressivi ma non decisivi miglioramenti. La confusione di piani di studio attivi e non più attivi, assieme all’oggettivamente scarsa fruibilità dei vecchi piani di studi, mette non pochi bastoni tra le ruote alle carriere degli studenti, che nel nostro corso risultano infatti lente e difficoltose.
Finalmente, quasi due anni fa, con una più radicale modifica di regolamento, il Consiglio di Corso ha adottato un piano di studi razionale e ben strutturato, frutto di un attento lavoro anche da parte dei rappresentanti degli studenti: quello attivato da quest’anno accademico 2014/’15.
Diversi studenti iscritti con regolamenti precedenti e quindi vecchi piani di studi, giustamente, hanno quindi richiesto di passare al nuovo regolamento e al nuovo piano di studi, vedendo tuttavia le loro richieste respinte in prima battuta dal Consiglio di Corso, dove la maggioranza dei docenti si è dimostrata contraria a permettere passaggi di regolamento.
Come Sinistra per… siamo invece convinti della necessità di permettere agli studenti di accedere al nuovo piano di studi: sarebbe scorretto privarli della possibilità di organizzare il proprio percorso secondo il piano di studi riconosciuto come migliore; d’altro canto, sarebbe scorretto scaricare su di loro gli effetti della confusione e della disorganizzazione dei piani di studio precedenti. Sarebbe inoltre disonestà intellettuale lamentare (come troppo spesso sentiamo fare, strumentalmente, nei consigli di Corso e di Dipartimento) i lunghi tempi di laurea e la scarsa “produttività” degli studenti del nostro corso e, contemporaneamente, impedire loro di accedere ad un piano di studi completamente attivo e meglio organizzato, cosa che fluidificherebbe invece le loro carriere.
Così, abbiamo continuato ad insistere affinché la decisione del Consiglio di Corso fosse rimessa in discussione, predisponendo invece un iter per facilitare i passaggi di regolamento per chi lo volesse. A breve si riunirà perciò una commissione ad hoc che valuterà le questioni tecniche; chiederemo inoltre la convocazione di una commissione didattica di corso per garantire una discussione ufficiale e trasparente, che possa rivolgere al Consiglio di Corso una proposta concreta di procedura amministrativa.
Dal momento che i passaggi di regolamento non sono in alcun modo normati a livello di Ateneo, coinvolgeremo anche il Prorettore alla Didattica della nostra Università, in modo che la questione possa essere affrontata per tutti i corsi di laurea che dovessero avere gli stessi problemi del nostro.
Questo è uno di quei casi in cui si vedono la necessità e l’importanza della rappresentanza studentesca: un apparente cavillo burocratico influenza invece pesantemente il percorso di studi degli studenti; è allora fondamentale portare la loro voce in tutti gli organi istituzionali, portando avanti la battaglia fino a vincerla. Perché, inutile dirlo, non ci fermeremo finché non avremo un risultato concreto; e chiunque voglia dare una mano è benvenuto!