Nella mattina del 24 eravamo presenti allo sgombero della Mala Servanen Jin, spazio occupato in seguito al corteo dell’8 marzo. La metodologia con cui è avvenuto lo sgombero è stata di una violenza disarmante, a cui si è accompagnato il totale silenzio da parte dell’amministrazione comunale. Le forze di polizia hanno bloccato un quartiere al cui interno si trovano sia un liceo che una residenza universitaria, chiudendo gli studenti del liceo all’interno della scuola per “difenderli” dalle cariche avvenute in via Garibaldi. Il fatto che atti del genere siano stati compiuti davanti ad una scuola è vergognoso, la scuola dovrebbe essere luogo di formazione e quello che è avvenuto è un messaggio totalmente fuorviante per le nuove generazioni: alla socialità le istituzioni rispondono con la violenza.
Lo stabile nei mesi precedenti è stato completamente riqualificato, recuperato e ristrutturato per restituire al quartiere uno spazio che il Comune aveva abbandonato al degrado e a se stesso per circa 4 anni. Lo spazio è riuscito ad entrare nei cuori e nelle vite anche dagli abitanti del quartiere, che hanno mostrato la loro solidarietà alle donne della Mala Servanen Jin la mattina dello sgombero.
In tutto questo, vista la gravità dei fatti, l’amministrazione comunale non si è assunta alcuna responsabilità ed ha rifiutato ogni genere di dialogo, anche nei giorni successivi allo sgombero. Alla richiesta di un confronto per avere delle spiegazioni, il Sindaco ha risposto barricandosi letteralmente all’interno del suo palazzo, una strategia ben consolidata dell’attuale amministrazione.
Come rappresentanti degli studenti il giorno dello sgombero abbiamo deciso di non prendere parte alla CUT (conferenza università territorio), tenutasi nella sede del comune e convocata per il pomeriggio dello stesso giorno, nella quale era presente sia l’amministrazione comunale che l’Università, decidendo di non stare alle logiche istituzionali del silenzio ma di portare la nostra voce nella piazza sottostante.
Riteniamo inaccettabili i metodi repressivi ed aggressivi con cui è avvenuto lo sgombero: soprattutto riteniamo inaccettabile il totale silenzio da parte della maggioranza di questa amministrazione, che sembra incapace di confrontarsi con i cittadini sui problemi reali di questa città. Il dialogo è infatti assente da molto tempo, tanto per i cittadini quanto per gli studenti che vivono e attraversano questa città.
Come Sinistra per…esprimiamo la nostra solidarietà alla Mala Servanen Jin – Casa delle Donne che combattono, pensiamo che l’importanza sociale del progetto non debba essere perso ma che debba continuare attraverso la riapertura dello spazio.
Sinistra per…