Dalla seduta del Senato Accademico di questa mattina abbiamo nuovi aggiornamenti sulla convenzione per l’assistenza sanitaria primaria alla componente studentesca residente fuori regione che non abbia richiesto il domicilio sanitario nella Regione Toscana.
Come abbiamo già annunciato infatti l’Università di Pisa ha avviato il progetto di assistenza sanitaria rivolto alla componente studentesca fuorisede che, fino ad ora, ha potuto ricorrere unicamente al domicilio sanitario o a strutture private. L’obiettivo è quello di permettere a tuttз lз studentз fuori sede di ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno senza dover rinunciare al medico di base della Regione di residenza e, soprattutto, senza la necessità di sostenere spese ingenti.
Nella seduta di oggi sono emerse informazioni aggiuntive sul funzionamento dello strumento, in particolare abbiamo approvato una prima convenzione stipulata tra l’Ateneo e uno dei molti enti interessati ad aderire al progetto.
Il servizio verrà attivato a partire da gennaio 2022, per iscriversi è previsto il pagamento di una quota pro capite annua di presumibilmente circa 10 euro, sarà possibile usufruire del servizio a prescindere dalla compilazione dell’indagine preliminare.
Su circa 47 mila persone iscritte all’Ateneo pisano, almeno 15 mila provengono da fuori regione e, anche se il Servizio Sanitario Nazionale prevede che alle persone fuorisede venga garantita l’assistenza sanitaria mediante la richiesta del “domicilio sanitario”, questo presenta alcune criticità, per esempio costringe chi ne usufruisce a effettuare la scelta di dover rinunciare al medico di base nella regione di provenienza.
Una forma di assistenza sanitaria come quella oggi approvata sarebbe molto servita durante l’emergenza pandemica, dato che il sistema attuale presenta molte carenze. Questo nuovo servizio è un passo avanti nella direzione giusta quindi siamo soddisfattз della sua effettiva attivazione.
Durante la seduta abbiamo anche sottolineato l’importanza che il nostro ateneo si impegni ad adottare strumenti che permettano alla componente studentesca di vedere garantito il proprio diritto non solo alla salute fisica ma anche a quella mentale; il periodo di pandemia ha più che mai evidenziato la rilevanza di questo tema e crediamo che sia necessario che l’Ateneo se ne faccia portatore. Inoltre, riteniamo fondamentale migliorare la collaborazione e convenzione con centri già presenti sul territorio, tra cui il consultorio.