Entro il 2024 la Regione Toscana non erogherà più i contributi per il diritto allo studio, mentre le tasse in due anni di pandemia sono state aumentate e rischiano di aumentare ancora. L’Università è sempre più inaccessibile, vengono prese misure punitive per i fuoricorso e nei nostri dipartimenti tagliano gli appelli, ci bloccano gli esami.
Non possiamo più accettare tutto questo!
La Regione Toscana prevede di tagliare i fondi da destinare alle borse di studio nel 2023 e di azzerarli nel 2024. La promessa è che questi finanziamenti verranno sostituiti da “fondi statali ed europei”, come ha dichiarato Giani. Il bilancio però non dà certezza, né dell’ammontare né della fonte di questi soldi. Il pericolo è che i servizi, ora erogati direttamente dalla regione Toscana, vengano esternalizzati, privatizzati e monetizzati: se anche fossero mantenuti gli stessi standard, è probabile che la gestione degli alloggi e delle mense passi dal pubblico ai privati.
Uno dei pilastri su cui si fonda il finanziamento alle università è la contribuzione studentesca (le tasse). Il loro importo è aumentato del 60% dal 2005 al 2015: l’Italia è uno dei Paesi in Europa con la tassazione più alta.
Nei regolamenti tasse degli ultimi anni il nostro Ateneo ha aumentato in modo punitivo le maggiorazioni per le persone fuoricorso. A questo si aggiunge la concreta minaccia di assistere, nei prossimi anni, all’innalzamento delle rate per tutta la componente studentesca.
Questo è inaccettabile: viviamo un periodo di crisi e continua contrazione dei redditi familiari.
Vogliamo un’università pubblica, gratuita e di massa!
Il 18 ottobre 2021 ha avuto inizio la nostra campagna #FATECISPAZIO, nata per rivendicare il ruolo fondamentale che il coinvolgimento attivo, l’incontro e l’aggregazione hanno nella nostra vita universitaria. Questi aspetti si concretizzano nella disponibilità di spazi sicuri e accessibili, sia fisici che non, spazi di discussione pubblica sull’università, in cui dobbiamo essere ascoltatз.
Ad oggi, questi spazi ci sono negati, l’Università è sempre di più un esamificio, che alimenta la competizione e che distrugge ogni possibile senso di comunità e solidarietà.
Per quanto riguarda gli spazi fisici, solo a Pisa sono numerosi gli immobili tenuti chiusi da Provincia e Comune da decenni, alcuni di questi erano attraversati da progetti autogestiti che li rendevano vivi e ricchi di socialità e integrazione ma, approfittando della pandemia, sono stati sgomberati e chiusi, accelerando un processo già in corso da tempo sul nostro territorio.
Gli spazi non devono essere un costo, ma un investimento su noi tuttз!
Dopo due anni di pandemia l’unica cosa che è stata fatta dalla Ministra Messa è stata predisporre la doppia iscrizione ai corsi di laurea, quando le persone fuoricorso nelle università italiane sono tantissime e le penalizzazioni che subiscono sempre più alte, le difficoltà economiche sempre più profonde e la nostra salute mentale sempre più precaria, così come il nostro futuro.
Il Ministero non fa niente e la Regione taglia i fondi del diritto allo studio.
Noi non ci stiamo
Venerdì 18 marzo 2022 dalle ore 15.30 alle ore 18.00 torniamo a far sentire la nostra voce nei nostri spazi. Abbiamo chiamato un’assemblea aperta che si terrà nell’Aula Magna del Polo Carmignani, con sospensione della didattica per favorire la partecipazione.
L’unica strada per ottenere l’Università che vogliamo è far sentire la nostra voce, facciamo sentire la nostra rabbia! Le istituzioni non possono più rimanere silenti davanti a tutto questo.
Facciamoci Spazio!