DIRITTO ALL’ABITARE, QUELLO SCONOSCIUTO

Dopo più di un anno dall’indizione del bando verrà finalmente erogata la somma dovuta a tutte le persone ritenute idonee per il contributo assegnato dal MUR per le spese di locazione abitativa sostenute da studenti fuori sede iscritti alle università statali.

L’Ateneo di Pisa, in questo specifico caso, può essere ritenuto esente da colpe circa il ritardo: il MUR non avrebbe chiarito, con una nota ministeriale, se questi contributi fossero soggetti a tassazione; questo problema ha bloccato l’erogazione di un contributo dovuto, che sarebbe comunque arrivato con ritardo, considerando che le liste degli aventi diritto sono state inviate immediatamente con la chiusura del bando, venendo tuttavia visionate dal Ministero solamente lo scorso luglio. Quindi i fondi c’erano, gli aventi diritto anche, ma tutto è rimasto fermo per un anno!

Come Sinistra Per…, non possiamo tacere di fronte  ai disagi che i ritardi ministeriali hanno causato sulle vite delle persone aventi diritto a quegli aiuti.

Il contributo del MUR avrebbe potuto essere davvero un aiuto per le famiglie e le persone fuori sede in difficoltà a pagare l’affitto nel periodo covid e post emergenziale. Sicuramente il fatto che questo contributo venga finalmente erogato permetterà a molte persone di respirare un po’, ma questi ritardi hanno contribuito ad aggravare una situazione preesistente, e sono la conferma di un disinteresse verso la nostra condizione e verso il diritto all’abitare in generale. 

Questi disagi si innestano in un contesto in cui gli affitti continuano ad aumentare, pesando su persone e famiglie che già sopportano un momento di incredibile difficoltà causato dalla pandemia, con un carovita alle stelle e un lavoro sempre più precario. 

I dati sugli aumenti degli affitti su Pisa parlano di un 10 per cento in più rispetto all’anno scorso. 

Abbiamo anche testimonianza di persone che hanno dovuto chiedere dei prestiti per poter continuare a sostenere la spesa dell’affitto, indebitandosi. L’alternativa è rinunciare agli studi o andare a lavorare per poter mantenere un tenore di vita che, per gli studenti fuori sede, spesso si attesta comunque sotto la soglia della povertà

La nostra condizione abitativa, già critica, si inserisce poi in un sistema di welfare studentesco sempre più in dissesto a causa di politiche che lo hanno progressivamente smantellato, da ultimo si ricordino i tagli operati dalla Regione Toscana al diritto allo studio. 

A conferma di queste politiche c’è la notizia, di pochi giorni fa, che Paradisa potrebbe essere destinata ad alloggi militari, una possibilità che riteniamo assolutamente inaccettabile. Questo immobile è attualmente proprietà dell’Invimit ed è da quasi quindici anni inutilizzato. Avrebbe bisogno di innumerevoli lavori di messa a norma, ma potrebbe garantire almeno 522 posti letto, come faceva fino al 2009.

In tutto ciò non possiamo non ricordare la mancata consegna della residenza di San Cataldo, che sarebbe dovuta avvenire nel 2020. Questi ritardi unitamente agli importanti lavori di ristrutturazione straordinaria attualmente in corso in tre delle nostre residenze, hanno ridotto all’osso i posti letto disponibili. È da circa un anno che le liste di scorrimento procedono con una lentezza mai vista prima, quando non sono completamente ferme. Ogni anno sono circa 500 gli aventi diritto ai quali non viene assegnato un posto alloggio.

Molti di noi si laureano senza mai aver vissuto a Pisa, spendendo cifre considerevoli per venire in città ad ogni esame: sono le persone con alle spalle una situazione economica più dissestata a pagare il prezzo più alto. 

Come Sinistra Per… non abbiamo intenzione di tollerare ulteriormente questa situazione, è necessaria una spinta per un accordo volto a ottenere affitti a prezzo calmierato per la componente studentesca Questo può divenire realtà solamente attraverso un’interlocuzione costante tra le istituzioni, all’interno della quale noi dobbiamo portare la nostra voce.