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Cosa è successo nello scorso consiglio di Scuola? Giovedì 16 Luglio si è svolto l’ultimo consiglio di Scuola prima della pausa estiva dove si è deliberato sul regolamento per gli appelli d’esame da settembre in poi.

(In questo articolo il prologo della vicenda)

Andando per punti:

 

SESSIONE DI SETTEMBRE 2015

Visto che avevamo presentato precedentemente il problema alla presidenza, durante le comunicazioni ci sono state date notizie ufficiali sul mal programmato appello di Settembre.

I professori incaricati della programmazione delle date si sono scusati sostenendo che si trattasse di un disguido , ma nonostante ciò il preside ha accosentito alla sola posticipazione degli appelli di Matematica e Fisica, slittandoli oltre le date del test OFA, cioè dal 5 settembre in poi.

Visto che la nostra richiesta riguardava tutti gli esami, è stato precisato che in ogni caso i singoli docenti potranno chiedere di posticipare il proprio esame al massimo di una settimana, permettendo dunque agli studenti di fare richiesta specifica direttamente al docente.

 

A fronte di ciò abbiamo deciso di inviare in ogni corso in cui siamo stati eletti una email a tutti i docenti facendo presente la situazione ed invitandoli a spostare in avanti gli esami fissati nei primi giorni di settembre.

Allo stesso modo gli studenti possono organizzarsi con i colleghi che devono sostenere lo stesso esame e fare richiesta al docente affinchè chieda il posticipo della data.

 

REGOLAMENTO SUGLI APPELLI

Si è dunque parlato sull’organizzazione generale degli appelli messa più volte in discussione da alcuni docenti, con l’intento di ridurli da 7 a 5 (come riportavamo in questo articolo).

Nella precedente seduta si era votato, con nostra astensione, le indicazioni di massima per il regolamento:

– 7 appelli ordinari aperti a tutti.

– Più libertà ai singoli corsi di studio sugli appelli straordinari con un minimo di uno, per la parte orale.

 

Nonostante la soddisfazione per aver bloccato la riduzione degli appelli ordinari, abbiamo più volte ripetuto l’inconsistenza di una motivazione didattica che sostenesse invece la norma sugli appelli straordinari, oltretutto dopo una commissione didattica, (formata da studenti e professori)  che indicava a due il minimo numero affinché gli appelli straordinari avessero senso.
In consiglio non ci è stata data spiegazione concreta e con motivazioni didattiche di tale scelta, se non con un semplice “i corsi vogliono le proprie libertà”… a quanto pare sulla pelle degli studenti.
Nonostante le linee guida dello scorso consiglio abbiamo presentato prima della seduta la nostra proposta di regolamento, il quale prevedeva l’obbligo di fare due appelli straordinari orali e poi su valutazione del corso di studi la possibilità di prevedere anche la parte scritta a novembre e/o aprile sulla base delle necessità, valutando la situazione esame per esame.


Ci teniamo a precisare che tale proposta non è stata nemmeno presa in considerazione poiché secondo il presidente Ceraolo era troppo tardi per ritrattare quello che era già stato votato. Lo riteniamo un atteggiamento grave, contando che nello scorso consiglio furono votate le linee guida di minimo e la nostra proposta andava semplicemente ad estendere le linee guida senza stravolgere il minimo stabilito. Per non contare il fatto che il consiglio di scuola, proprio su questa vicenda, ha più volte stravolto il proprio indirizzo sulla base delle proposte  più varie uscite fuori dai docenti nel corso delle sedute e spesso e volentieri nemmeno presentate in forma scritta prima della seduta.

 

La discussione si è quindi spostata sulla proposta di regolamento presentata dal preside, sulla base delle precedenti linee guida.

Nonostante qualche tentata modifica da  parte di alcuni docenti siamo riusciti a far approvare all’unanimità il punto sui 7 appelli ordinari aperti a tutti, senza restrizioni di alcun tipo.
Invece non è stato possibile invertire la rotta per quanto riguarda la proposta di appelli straordinari e con  il nostro voto contrario è stata approvata la possibilità di ridurre a uno gli appelli straordinari per i Corsi di Studio che decideranno di farlo.

 

La battaglia in consiglio di scuola per salvare gli appelli d’esame si è conclusa con esiti non del tutto soddisfacenti, lasciando comunque una grossa responsabilità ai consigli di corso sul garantire o meno i 2 appelli straordinari all’anno. Negli stessi consigli si deciderà anche se prevedere o meno anche la parte scritta di ogni esame (come vorrebbe il regolamento d’ateneo).

 

A questo punto  lavoreremo nei consigli di corso in cui siamo eletti per far si che non si perda l’attuale numero di appelli e che inoltre sia prevista anche la prova scritta durante gli appelli straordinari per gli insegnamenti più critici per le carriere studentesche.

 

PROVE IN ITINERE

Da notare che oltre alla follia sugli appelli è stata tirata fuori anche la volontà di regolamentare le prove in itinere (i cosidetti “compitini”)  chiedendo di sostituirli con un appello ordinario nel caso vengano effettuati (appellandosi al regolamento didattico d’ateneo che prevede la possibilità per chi fa prove in itinere di erogare un appello in meno rispetto al minimo previsto).

 

Avevamo già fatto presente in commissione didattica la non sensatezza di tale richiesta, poichè come stabilisce il regolamento d’ateneo, le prove in itinere devono essere regolamentate (cosa che ad oggi non lo sono, essendo iniziativa del docente e basate su regole stabilite solo dal docente) ma soprattutto come si intuisce dal regolamento, per essere sostituibili con un appello ordinario devono essere aperte a tutti e soprattutto “prevedere tutte le prove necessarie a superare l’esame”, cioè scritto e orale prima della sessione d’esame.

 

Senza neanche il bisogno di dover ribadire questi semplici e scontati concetti anche in consiglio di scuola, i docenti hanno aperto una discussione accesa tra loro, non essendoci una visione comune su come dovrebbe essere una prova in itinere.
Il tutto si è concluso con un nulla di fatto riguardo questa questione, lasciando di fatto libertà ai singoli docenti di fare compitini senza richiedere un appello in meno (come avevamo prospettato anche noi), ma è molto probabile che se ne riparli il prossimo anno.