Grazie alla campagna di informazione e di denuncia che abbiamo portato avanti negli ultimi giorni, apprendiamo che la Scuola di Ingegneria si presta ora a fare un passo indietro sugli appelli straordinari.
Il nostro intervento in commissione didattica d’Ateneo e la minaccia di ricorrere al Senato Accademico, spiegando l’illegittimità di quanto era stato deliberato ad ingegneria, ha smosso le acque tanto da far correre ai ripari la Scuola, che ha modificato con una nuova interpretazione quanto deciso in Consiglio di Scuola. Verranno infatti adesso mantenuti i classici appelli straordinari di Aprile e Novembre, aperti ai fuoricorso, e qualora uno studente lavoratore lo richiedesse, l’appello di Aprile verrà esteso anche della prova scritta o pratica.
Un salto di qualità dunque, frutto della presa di coscienza dei docenti sull’enorme ingiustizia che la Scuola di Ingegneria aveva deliberato. Ma non basta.
E’ ancora presente, forte e chiaro, nel nuovo regolamento, quella che è l’ingiustizia più grave, tale da poter prevedere persino un ricorso legale, ovvero la mancata equiparazione fra fuoricorso e lavoratori. Nello specifico, sempre prendendo in considerazione la delibera del Consiglio di Scuola del 10/02, gli studenti fuoricorso possono adesso accedere agli appelli straordinari totali (con scritto e orale) solo se un collega lavoratore fa richiesta per quell’esame specifico, mentre gli altri fuoricorso, dunque appartenenti alla stessa categoria, hanno invece minori diritti solo per la sfortuna di non avere un collega lavoratore che faccia richiesta per l’appello straordinario.
Ma prendiamo in visione ed analizziamo quanto è stato scritto nel sito della Scuola di Ingegneria:
Viene garantito agli studenti lavoratori un ulteriore appello nel mese di Aprile (completo di prova scritta o pratica se l’insegnamento lo prevede), per raggiungere un totale di 8. Tale appello verrà fissato a seguito di richiesta dello studente lavoratore interessato, da rivolgersi al titolare dell’insegnamento e da presentare entro il mese di marzo.
Ovvero: Se sei un lavoratore l’esame lo devi richiedere anticipatamente, non è dunque calendarizzato a prescindere. Questo significa che comunque chi è fuoricorso deve sperare che un suo collega abbia fatto aprire quell’appello per accedervi. Infatti…
Agli appelli riservati agli studenti lavoratori di cui al precedente punto sono ammessi anche studenti: iscritti da un numero di anni superiore alla durata normale del corso di studio (“fuori corso”); genitori con figli di età inferiore agli otto anni; in maternità.
Ovvero: Quanto detto prima, solo se il lavoratore ha fatto richiesta di far aprire l’appello, allora lo studente fuoricorso (e altre categorie) ne potrà far parte. Hanno regolamentato un’ingiustizia!
Sono previsti due appelli straordinari da effettuarsi nel mese di Novembre e di Aprile, riservati agli studenti fuori corso e, per gli esami che prevedono la prova scritta, limitati allo svolgimento della sola prova orale. Nel caso di insegnamenti per i quali sia già stato attivato un esame per studenti lavoratori di cui al punto 1. questo esame sostituisce il relativo appello straordinario.
Ovvero: I fuoricorso hanno comunque gli appelli straordinari orali di Aprile e Novembre, ma quelli totali (scritto più orale) li avranno solo chi ha la fortuna di avere un collega (a cui è stato riconosciuto lo status di studente lavoratore, ndr) che faccia richiesta di aprire quell’appello e quell’esame specifico.
Nulla di nuovo sotto il sole dunque, nessun diritto garantito come invece dovrebbe da Regolamento Didattico d’Ateneo; la Scuola di Ingegneria continua a navigare nell’anarchia.
Ma il mantenimento di una tale ingiustizia non era difficile da prevedere, la sintesi della proposta del prof. Rizzo, che è poi passata a maggioranza nel famoso Consiglio di Scuola, prevede difatti quanto segue nel verbale della seduta:
La proposta di appelli straordinari totali aperti a tutte le categorie (fuoricorso, lavoratori ecc..) è contraria alle esigenze didattiche in quanto appelli durante il periodo di lezioni, pur dedicate agli studenti fuori corso, tendono a svuotare le classi. Ben diverso è il caso dei pochi appelli che occorrerebbe comunque garantire agli studenti lavoratori, i quali andrebbero poi, una volta istituiti, estesi anche ai fuori corso, genitori di figli piccoli e in maternità.
Un’ingiustizia motivata da una sola affermazione:
L’organizzazione degli studi di ingegneria è fisicamente incompatibile con l’istituzione di un ottavo appello completo.
Priva di fondamento e semplicemente frutto di una volontà strumentalizzante. Un’affermazione non vera che sarà presto smentita dalla proposta tecnica che come Ingegneria in Movimento – Sinistra Per… stiamo sviluppando per avere il cosiddetto 8° appello: un’appello straordinario completo di scritto e orale aperto oltre che ai lavoratori anche ai fuoricorso e le altre categorie previste dal regolamento didattico d’Ateneo. Tale proposta sarà posta al vaglio di tutti gli studenti e poi successivamente inviata al Consiglio di Scuola per la sua discussione e approvazione.