Pubblichiamo il testo di lancio dell’assemblea cittadina del 26 giugno verso il summit europeo sulla disoccupazione giovanile dell’11 luglio a Torino, per un percorso di inclusione e di allargamento che promuova la partecipazione e la costruzione dal basso di una mobilitazione in grado di contrapporre a precarietà e sfruttamento un modello di società basato su welfare, diritti e buona occupazione.

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L’assembla a Palazzo Nuovo del 31 maggio a Torino ha confermato l’esistenza di uno spazio di movimento e per l’organizzazione dell’opposizione sociale in questo Paese. Più di 500 fra studenti, precari, lavoratori, membri di centri sociali e sindacati hanno lanciato una mobilitazione europea verso l’importante appuntamento torinese dell’11 luglio: il meeting UE sull’occupazione giovanile.

I potenti d’Europa si riuniranno in uno dei Paesi con il più alto tasso di disoccupazione giovanile del continente (46%) per affrontare quello che è riconosciuto da tutti come una piaga sociale. Sappiamo, però, quale sarà il metodo di questa discussione e le ricette che saranno proposte: non solo registreremo l’ennesima chiusura a qualsiasi istanza di partecipazione su decisioni che ricadono sulla testa di milioni di giovani europei, ma ancora una volta non saranno messe in discussione le reali cause della discontinuità di reddito e dello sfruttamento che caratterizzano il mercato del lavoro Europeo.

Siamo stanchi della retorica che promette occupazione attraverso l’aumento della flessibilità. L’attuale strategia dell’Unione Europea non è la soluzione, è parte integrante del problema: l’attacco al welfare, la precarizzazione del lavoro, la progressiva rimozione delle tutele sociali e sindacali, le promesse di crescita basate su un mercato del lavoro dequalificato e sempre più sotto ricatto, la diffusione del lavoro volontario e degli stages non retribuiti sono le vere cause dell’ingrossamento delle fila di un esercito di precari, disoccupati e NEET che in Italia e in Europa continuano a subire più di tutti le politiche di gestione della crisi.

Nel nostro Paese, registriamo una perfetta continuità con queste politiche di “austerità espansiva” del governo Renzi, che a luglio avrà la presidenza del Semestre europeo. In questo senso sono emblematiche l’approvazione del Decreto Poletti, il Jobs Act, il piano casa del ministro Lupi, l’annunciata riforma del Terzo Settore, la logica della Garanzia giovani.

A chi vuole imporci dall’alto un discorso sulla nostra “occupazione”, contrapponiamo un discorso allargato, che ponga la questione del reddito, della precarietà, dei beni comuni, di una battaglia radicale contro lo status cui sono costretti i migranti e i profughi: contrapponiamo al loro Semestre una mobilitazione europea che ponga le basi per un Semestre sociale dei movimenti.

Nell’ultimo anno i movimenti nella città di Pisa hanno battuto più terreni: da quello della formazione, alla casa, passando per le periferie della città fino alla difesa dei beni comuni e degli spazi sociali. L’11 luglio rappresenta un’occasione per incrementare la forza di questi percorsi e allargare la partecipazione alle soggettività molteplici che sono investite quotidianamente dalla precarietà e dalla sottrazione di welfare e diritti. 

Lanciamo per il 26 giugno in Logge dei Banchi un’assemblea pubblica per costruire una partecipazione larga che sappia rappresentare nelle giornate torinesi un’opposizione sociale che si organizza, cresce e vuole vincere contro austerity e precarietà.