Il tirocinio dovrebbe essere un’esperienza formativa fondamentale per il nostro percorso universitario, permettendoci di applicare le conoscenze che mano a mano apprendiamo nello studio. Dovrebbe esserlo, ma non lo è, spesso si trasforma in vero e proprio sfruttamento nei confronti dellз studentз. A questo si aggiungono eventuali spese (trasporto, vitto o attrezzatura) a carico del tirocinante.
La pandemia ha solo peggiorato le cose: a causa delle chiusure e per la mancanza di tutele e di un’organizzazione solida, moltз di noi hanno subito rallentamenti e ritardi rilevanti nel proprio percorso accademico, dovendo accontentarsi di un tirocinio curriculare scarsamente formativo, magari svolto a distanza. Ciò che è accaduto sottolinea ancora una volta quanta poca attenzione sia rivolta alla nostra reale formazione, nuovamente sacrificata per inseguire i tempi richiesti dal mercato del lavoro al posto di quelli necessari alla nostra crescita personale e lavorativa.
A questo si aggiungono le evidenti problematiche che riguardano chi, al termine del proprio percorso di studi deve svolgere un tirocinio post-lauream. Questo ruolo, infatti, si trova in un diabolico limbo: avendo ottenuto la laurea non si è più consideratз studentз, perdendo così il diritto alla borsa di studio per il proprio mantenimento. Allo stesso tempo, l’attività di tirocinio, pur equiparabile in molti casi ad un lavoro per l’impegno e il tempo che richiede, non è retribuita e neppure in parte rimborsata!
Per tutti questi motivi chiediamo delle normative che tutelino chi svolge i tirocini e che siano previsti rimborsi dei costi a carico dellз studentз. Vogliamo anche che sia rivisto il sistema di accreditamento e valutazione dei tirocini attraverso l’istituzione di commissioni specifiche partecipate dalla componente studentesca.
Altra vittima di un’istruzione universitaria che presenta evidenti criticità è chi si trova, contemporaneamente, a lavorare e studiare, dovendo gestire entrambe le cose allo stesso tempo e sottostando a logiche di performatività e competizione che impongono di non cedere sotto questa frenesia quotidiana.
Crediamo sia inaccettabile che ci siano persone costrette a trovare un lavoro per non rinunciare al loro diritto ad una formazione universitaria, che dovrebbe essere garantita e pertanto gratuita., Purtroppo però, fintanto che non ci sarà la volontà istituzionale di modificare il modello attuale di università, esisteranno ancora molte persone obbligate a dividersi tra studio e lavoro.
Per questo chiediamo appelli straordinari aperti al maggior numero di categorie lavorative possibile, la creazione di una commissione apposita, composta anche da rappresentanti e personale addetto, con la funzione di valutare caso per caso, la situazione lavorativa dellз studentз.
Per un’Università alla portata di tuttз, un’Università veramente di massa e accessibile!