Questa mattina abbiamo appreso che il Tribunale di Pisa ha deciso di accogliere la richiesta di “sequestro preventivo dell’immobile” riguardante l’ex-colorificio liberato, disposta dalla multinazionale j colors, rendendola immediatamente esecutiva.
Come studenti e studentesse di Pisa quando parliamo dell’ex-colorificio liberato ci riferiamo a 14000 mq che la cittadinanza, riunita nel Municipio dei Beni Comuni, lo scorso 20 Ottobre ha liberato ridandogli luce dopo anni di abbandono, grigiore e degrado restituendolo così alla collettività.
L’azione di liberazione del Municipio non è, come è stato detto da più parti, un’ azione illegale pura e semplice, che va gestita come una questione di ordine pubblico, ma è un gesto che trova il suo fondamento giuridico nella Costituzione e nello specifico agli artt. 41 e 42 in cui si pone un limite alla proprietà privata, nella misura in cui questa non svolge più una funzione sociale; noi questo limite non solo lo difendiamo ma lo applichiamo nel concreto tenendoci quei 14000 mq di sogni, desideri, speranze, attività e costruzione di forme alternative di risposte alla crisi.
Proprio per le nostre pratiche di recupero e riconversione di uno stabilimento destinato al degrado siamo stati presi ad esempio virtuoso, e per questo invitati, dal Consiglio Europeo a moderare una conferenza sulle politiche di gestione condivisa delle risorse che si chiamerà “Responding Together. Citizens engagement in reducing poverty and inequalities” che si svolgerà dal 4 al 6 novembre a Strasburgo, fiore all’occhiello di una serie di incontri dedicati alla sostenibilità e alle nuove strategie messe in campo dalle diverse realtà europee.
L’ex-colorificio è una proprietà collettiva e se non ci hanno fermato il 13 Ottobre dello scorso anno e neanche il 20, non ci fermeranno adesso con un foglio di carta, perché i nostri sogni resistono alla repressione e le nostre idee non si sgomberano!
Difendiamo l’allegria, organizziamo la rabbia!
Sinistra per…
Officina-Uds Pisa
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