unnamed-5

Nella giornata del 14 marzo come lista studentesca Sinistra Per… abbiamo presentato al Consiglio degli Studenti dell’Università di Pisa una mozione per portare all’attenzione della comunità accademica la condizione di Apartheid che sta vivendo il popolo palestinese. All’interno della mozione si chiede alla comunità accademica di sostenere la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni su Israele (BDS) che in questi anni ha acquisito rilevanza internazionale nella lotta all’

oppressione israeliana, sia a livello istituzionale che tra associazioni e movimenti sociali. La mozione è stata approvata quasi all’unanimità dal Consiglio degli Studenti, con 20 voti a favore, 1 voto contrario e 1 astenuto. Questo risultato dà il via alle nostre mobilitazioni in città, con il sostegno dell’associazione Un ponte per…, per l’Israeli Apartheid Week, che ogni anni promuove in tutto il mondo la campagna BDS contro il crimine di Apartheid, come fatto negli anni ‘80 contro il Sudafrica.

Il boicottaggio è una pratica nonviolenta spesso utilizzata da popoli e gruppi oppressi per rivendicare i propri diritti ed è stato scelto dal 2005 dalla società civile palestinese come strumento privilegiato di lotta civile. Sinistra Per… denuncia con forza le continue aggressioni operate dallo Stato di Israele nei confronti dei Palestinesi, sia tramite azioni militari nei territori palestinesi, sia tramite la discriminazione dei cittadini non ebrei di Israele, sia tramite la creazione di una cultura che tende a legittimare il regime imposto. Facciamo nostre le denunce delle comunità palestinese e delle diverse organizzazioni nazionali e internazionali sulla gravità dei crimini commessi da Israele, che devono essere sanzionati. Riteniamo che le Università e i luoghi della formazione non debbano essere utilizzati per la legittimazione di regimi come quello israeliano, all’interno del quale i diritti fondamentali degli esseri umani vengono calpestati. Per questo abbiamo chiesto che l’Università di Pisa prenda una posizione di condanna verso tale regime e rifiuti le possibili convenzioni con Università israeliane che sono impegnate nel supportare lo stato di Apartheid imposto ai territori palestinesi.

Già in molte Università del mondo lo strumento del boicottaggio accademico è legittimato e riconosciuto, in quanto non si rivolge a singoli docenti israeliani e non rappresenta una forma di censura delle relazioni culturali, ma colpisce i partenariati istituzionali con gli enti di ricerca statali. Dal 2015 il boicottaggio accademico è stato sostenuto da organi di varie università americane come la San Jose State University, Princeton, Earlham College Student State e nelle Università di Toledo, Ohio, Oglethorpe University e Stanford. Nell’università della California a Davis è stata votata ed approvata una risoluzione di disinvestimento da specifiche imprese che traggono profitto dall’occupazione israeliana. In Inghilterra, invece, il 73% di oltre 2.000 studenti e membri del personale dell SOAS (Università di Londra) ha votato sì in un referendum che ha approvato la sospensione di ogni relazione con università israeliane.

 

Riteniamo che lo strumento del boicottaggio accademico promosso dalla campagna BDS sia uno dei tanti mezzi per contrastare le violazioni dei diritti umani e appoggiamo il lavoro svolto dagli attivisti internazionali e da BDS-Italia (www.bdsitalia.org) nel contrastare i crimini del regime israeliano.