Oggi, 6 Aprile, è la giornata internazionale della asessualità (International Asexuality Day).
L’IAD è una campagna internazionale nata nel 2021 per promuovere lo spettro asessuale e si basa su quattro pilastri fondamentali: Attivismo, Celebrazione, Educazione e Solidarietà. Questi temi evidenziano l’obiettivo specifico della IAD, rispetto ad altri eventi relativi al tema, come l’Ace Week, di porre enfasi sul lavoro svolto dalla comunità asessuale internazionale, non solo nei paesi anglofoni e-o occidentali, che finora hanno ricevuto maggiore attenzione.
L’Asessualità è un termine ombrello che rappresenta l’orientamento sessuale caratterizzato dalla assenza di attrazione sessuale nei confronti di ogni genere. Rientrano nell’ombrello asessuale uno spettro di identità, persone asessuali, greysessuali, demisessuali e tutte le identità asex.
Essere asessuali non si riduce necessariamente ad avere o meno rapporti sessuali, nè significa non provare altre tipologie di attrazione o non avere relazioni, come per ogni orientamento le persone asessuali sono libere di autodeterminarsi come preferiscono.
Sebbene la ‘A’ sia entrata ormai da anni nella sigla estesa della comunità LGBTQIAPK+, la lotta per la visibilità e l’accettazione delle soggettività asessuali è ancora in atto e la comunità asessuale è ad oggi non solo poco conosciuta ma anche vittima di stigma e pregiudizi afobici.
Le soggettività asessuali sono fortemente marginalizzate e invisibilizzate anche nella stessa comunità LGBTQ+.
Dobbiamo partire dalle nostre comunità e renderle davvero inclusive, parlare di asessualità, difendere le persone asessuali e apertamente mettere in discussione la narrativa allosessuale.
Esempio della invisibilizzazione della comunità ace è anche il DDL Zan, che non prevedeva l’asessualità nella definizione di orientamento sessuale, cancellando del tutto l’esistenza e la discrimazione sistemica di cui le persone asessuali sono vittima: se il DDL Zan fosse stato approvato,avrebbe lasciato le soggettività Ace senza tutele.
E’ necessario allontanarsi dalla visione allosessuale dell’affettività, liberarci dalla convinzione che per avere una vita felice sia imperativo provare attrazione sessuale e-o romantica.
Non è una fase, non è un problema ormonale, le persone asessuali esistono e sono valide, degne di essere riconosciute e supportate!