Il 24 di luglio si è riunito il consiglio straordinario del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, richiesto dagli studenti che si sono mobilitati contro la cancellazione dell’appello di dicembre per scongiurare che la decisione venisse presa con provvedimento d’urgenza dal direttore Polsi. La discussione in Consiglio è stata aperta presentando una proposta di mediazione uscita dalla Giunta di dipartimento che prevedeva il mantenimento di 8 appelli aperti a tutti gli studenti, ma modificandone la distribuzione durante l’anno accademico: in particolare, veniva indicata la possibilità di cancellare l’appello di dicembre e di istituire un 3° appello nella sessione invernale di gennaio-febbraio.
Questa contro-proposta presenta delle criticità piuttosto evidenti. In primo luogo, i 3 appelli a conclusione del primo semestre cadono in soli 40 giorni, facendo diminuire il numero di giorni fra un appello d’esame e l’altro: questo, oltre a rendere più complesso sfruttare tutti gli appelli in questione, si inserisce nella logica dell’esasperazione dei tempi di studio e della retorica dell’efficienza, che non contribuisce alla qualità dell’apprendimento e della formazione. Inoltre, l’appello d’esame di dicembre consentiva di sostenere l’ultimo esame prima della sessione di laurea di gennaio-febbraio: spostando questo appello ai giorni immediatamente successivi all’Epifania sussiste il rischio che non ci sia più margine per consegnare il libretto con tutti gli esami richiesti per la laurea entro 15 giorni dall’inizio della sessione di laurea.
Abbiamo ribadito che, una volta registrata la convergenza sugli 8 appelli annuali aperti a tutti, esistono lo spazio e la possibilità per mantenere l’appello a dicembre per le ragioni che indichiamo da mesi. Inoltre, abbiamo spinto affinché il consiglio di dipartimento approvasse l’inizio delle lezioni del primo semestre e il numero di appelli, ma sospendesse il giudizio su altri aspetti del calendario didattico (in particolare, sulla distribuzione degli appelli e sull’inizio del II semestre), dando possibilità alla Commissione didattica di approfondire a settembre i dettagli e le possibili conseguenze negative. E’ stata, infatti, sottolineata l’opportunità di iniziare il II semestre una settimana dopo per dare più spazio alla sessione invernale d’esame, visto che prevederà un appello in più, e di posticipare l’inizio della sessione di laurea invernale agli inizi di febbraio.
A parte sull’ultimo punto, la chiusura è stata netta e gli studenti hanno votato contrariamente alla proposta per i disagi che questa ristrutturazione comporterà, mentre era assolutamente possibile mantenere l’appello a dicembre. Ci teniamo però ad evidenziare come il percorso di mobilitazione scatenato dalla volontà di cancellare l’appello di dicembre ha prodotto dei risultati importanti. Tanto per cominciare, siamo riusciti a riaprire un dibattito che il Direttore e alcuni docenti davano già per chiuso e per scontato. Inoltre, se la proposta iniziale era letteralmente l’abolizione tout court di un appello, siamo riusciti ad imporre il mantenimento di 8 appelli aperti a tutti gli studenti. Infine, c’è un aspetto che potrà sembrare formale, ma che è di sostanziale importanza: fino ad oggi gli appelli di dicembre ed aprile erano sulla carta “appelli straordinari” riservati a studenti lavoratori e fuori corso; solo la prassi e il buon senso li aveva resi accessibili a tutti. Da adesso avremo 8 appelli aperti nei periodi di sospensione della didattica.
Questo risultato, però, non ci può bastare. Da settembre andranno verificati i dettagli di questo nuovo calendario didattico, intervenendo con modifiche su inizio delle lezioni o calendarizzazione degli appelli d’esame se emergeranno altre criticità. Soprattutto è arrivato il momento di aprire un dibattito ampio sull’organizzazione della didattica, dei piani di studio e dei servizi che non si limiti al dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, ma sappia includere anche il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, ragionando come area Umanistica. Come studenti, abbiamo bisogno di una programmazione strategica condivisa fra i due dipartimenti, che garantisca in entrambi il massimo livello di opportunità e non accetti un’omologazione al ribasso. Partiamo dall’esigenza di ripristinare l’8° appello anche al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, ma con l’ambizione di affrontare i principali problemi che riscontriamo e che emergeranno dalle assemblee.
Riportiamo quindi il calendario didattico dell’anno accademico 2013/2014 per come approvato dal consiglio di dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (corsi di studio in Storia, Filosofia, SBC, DISCO, Storia e Civiltà, Filosofia e Forme del Sapere, SAVS, Orientalistica, FISA):
- Primo semestre: 23 settembre – 20 dicembre;
- Sessione d’esame invernale: 7 gennaio – 14 febbraio (3 appelli);
- Secondo semestre: 17 febbraio – 30 maggio;
- Sessione d’esame primaverile: 31 marzo – 4 aprile (1 appello con sospensione della didattica);
- Sessione d’esame estiva: 2 giugno – 31 luglio (3 appelli);
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Sessione d’esame autunnale: 1 settembre – 20 settembre (1 appello)