Da anni chiediamo un lavoro preparatorio sul test d’ingresso, usato per “valutare” gli studenti che entreranno a far parte del nostro Dipartimento, così da decidere se continuare a utilizzare il test d’ingresso nazionale o provare a fare un lavoro diverso, partendo anche da un presupposto diverso, in modo da orientare il test stesso ai nostri corsi di laurea.
Quest’anno si è proceduto ad un riordino degli ordinamenti dei corsi di laurea, cercando di renderli migliori e più specifici verso alcuni determinati percorsi.
E anche per questo, nonché per le nostre continue sollecitazioni, che durante l’anno si è avviato un percorso teso a definire un nuovo tipo di test d’ingresso, con un profilo orientativo e non selettivo, capace di rendere gli stessi studenti autovalutati e cercando di orientarli verso l’indirizzo più adeguato.
Il test verrà composto dai nostri professori e la filosofia che guiderà il lavoro sarà orientata a testare non solo le conoscenze pregresse, ma soprattutto il ragionamento e la logica che stanno dietro determinate scelte; vi saranno due tipi di test diversi, uno per la classe l39 e un altro per la classe l36.
La novità è costituita dal fatto che il test d’ingresso sarà lo strumento iniziale, ma non l’unico, con cui si cercherà di chiarire le idee dei nuovi studenti sul percorso accademico che andranno a intraprendere; a cui seguirà la giornata di correzione del test per evidenziare le varie lacune e rendere gli studenti coscienti di ciò che dovranno consolidare. In più durante il primo semestre si farà un monitoraggio delle matricole, per individuare gli studenti con problemi a sostenere gli esami, in modo da affiancare un sistema di tutoraggio.
Noi saremo presenti nelle commissioni in cui si deciderà la struttura del test, senza entrare nel merito delle domande, in modo da controllare e proporre tutti i suggerimenti utili a rendere questo nuovo test funzionale al suo scopo.