Si è tenuta il 30 Maggio la Conferenza Regionale per il diritto allo studio, che ha avuto come tema centrale le linee guida per la stesura del nuovo bando borse.
Obiettivo centrale delladiscussione è stato quello di riformulare le soglie ISEE e ISPE per adeguarle ai nuovi parametri nazionali di modo che tutti gli studenti rimasti esclusi ingiustamente dal precedente bando, per via della riforma scellerata del nuovo calcolo ISEE, potessero rientrare e godere di un beneficio che dovrebbe spettare loro per diritto.
Le soglie previste di ISEE 22.000 e ISPE 45.000, sebbene siano notevolmente aumentate, segnando una svolta in positivo, non si sono attestate ai parametri nazionali, rischiando così di perpetuare l’esclusione di numerosi studenti.
Negativa per noi è stata la discussione relativa alla borsa servizi, uno strumento efficace seppur in maniera palliativa e quasi assente nel panorama italiano, che lo scorso anno era stato ampliato sia per quanto riguarda le soglie sia in termini di servizi, per far fronte ad una emergenza che non si potrà risolvere il prossimo anno con il solo innalzamento delle soglie del nuovo bando.
La borsa servizi è stata innalzata, prevedendo la soglia ISEE a 23.000 e ISPE a 50.000, ma i servizi sono stati ridotti ritornando a quelli standard dell’anno accademico 2014/2015 con la sola aggiunta del secondo pasto per gli studenti fuori sede.
Si sono ottenuti importanti passi avanti, sia con il riconoscimento per gli studenti legati da un’unione civile di vivere insieme all’interno della residenza studentesca, che con la rimodulazione delle fasce interne delle stesse borse di studio che dal prossimo anno saranno così costituite: dai 0 ai 9000 per la prima fascia, dai 9000,01 ai 12000 per la seconda e dai 12000,01 ai 22000 per la terza.
Grazie ad un lavoro sinergico tra il diritto allo studio e gli atenei toscani verrà aperto per la prima volta un tavolo tecnico che elaborerà una proposta di abbassamento di criteri dei cfu per tutti quegli studenti che effettueranno il passaggio di carriera, uno strumento, da noi ribadito più volte, come necessario per effettuare una reale equità e cercare di limitare il più possibile situazioni in cui coloro che hanno diritto ad una borsa di studio, si trovano a perderla, a causa della libera scelta personale di cambiare il proprio percorso di studi universitario.
Ulteriori passi avanti sono stati fatti rispetto alla mobilità internazionale: è stata inserita infatti la possibilità di fare più soggiorni all’estero, adeguandosi all’Erasmus Plus, per un massimo totale di 10 mesi con una quota forfettaria di € 480 mensili senza distinzioni fra fuori sede, pendolari e in sede.
E’ stata trovata inoltre una soluzione sperimentale per gli studenti “borderline” che risultano fuori sede, ma che fattivamente sono pendolari: dal prossimo anno tutti i fuori sede che abitano dai 60 ai 90 minuti di lontananza dal luogo di studi potranno autonomamente fare richiesta, se desiderano, ed essere considerati studenti pendolari.
Molte altre sono state le nostre proposte di miglioramento che purtroppo non hanno trovato una risposta positiva da parte della Regione. Le nostre proposte riguardavano quegli studenti, vincitori di borsa semestrale e che intendono re-iscriversi ad una laurea magistrale nell’Ateneo di appartenenza, per cui chiedevamo un abbassamento del canone di affitto o un’esenzione dal pagamento della mensa, né la Regione ha fatto un passo indietro su due fronti: riguardo la nostra proposta di riconoscere come vincitori di borsa gli studenti migranti che hanno fatto richiesta d’asilo e riguardo la monetizzazione del servizio mensa per gli studenti detenuti.