Le rivendicazioni di Sinistra per… per una integrazione studenti-università-città basata sui diritti e i servizi pubblici garantiti a chi studia a Pisa e contribuisce alla sua vita culturale. Una piattaforma che sottoporremo a tutti i candidati sindaco delle prossime amministrative e che costituisce la base delle nostre mobilitazioni sul welfare studentesco

La città di Pisa vanta una storia di eccellenza nell’alta formazione, nell’università e nella ricerca. La presenza dell’ateneo, delle due scuole di eccellenza (Normale e Sant’Anna) e di centri di ricerca di alto livello (a partire dal CNR) costituiscono una delle forze attrattive maggiori di giovani studenti e ricercatori dal resto d’Italia e del mondo.

La presenza più nutrita è quella degli studenti fuori sede: sono più di 20.000 gli iscritti all’Università di Pisa che risultano residenti in un Comune a più di 70km di distanza.

Questa componente, sommata alle migliaia di studenti pendolari che ogni giorno arrivano a Pisa, rappresenta una risorsa culturale e sociale non adeguatamente integrata con la cittadinanza strettamente intesa e i diritti collegati ad essa. Gli studenti forniscono alle attività commerciali soprattutto del Centro storico un bacino di domanda fondamentale per le loro economie, ma troppo spesso l’amministrazione della città si è interessata soltanto a questo aspetto della vita dello studente. Le esigenze culturali, di socialità e di accesso ai servizi sono rimaste inascoltate sullo sfondo, se non gravemente contrapposte a quelle degli effettivi residenti.

Riteniamo che l’amministrazione comunale debba rispondere alle istanze e ai bisogni di una componente tanto importante della sua città e giocare il proprio ruolo nel sostegno ai soggetti in formazione e nella valorizzazione dei saperi e dell’alta formazione.

Politiche giovanili e culturali:
La città di Pisa può vantare la presenza di una realtà associazionistica molto ricca e variegata, che troppo spesso però incontra ingenti difficoltà nel trovare spazi dove svolgere le proprie attività.
Nel dettaglio infatti gli spazi comunali risultano o inaccessibili o sottoposti a regimi di affitto escludenti per associazioni che si affacciano come nuove nel panorama cittadino.

Crediamo invece che questo tessuto sociale possa, attraverso le proprie specificità, arricchire considerevolmente l’offerta culturale cittadina.

Chiediamo dunque che l’amministrazione si impegni ad effettuare un censimento dei propri spazi che possa far chiarezza sulla possibilità di sfruttarli come sedi o spazi per le attività e per le iniziative del panorama associazionistico.

Chiediamo inoltre che questi spazi possano essere utilizzati a prezzi calmierati o gratuitamente per promuovere attività culturali, di socialità e ludiche aperte a tutta la cittadinanza di Pisa.

Socialità:

Una città-campus deve poter e saper integrare ogni aspetto della vita degli studenti tra cui anche la socialità e l’aggregazione. Esclusi gli spazi e gli eventi messi a disposizione da centri sociali e associazionismo di movimento, Pisa difetta di aree per la socialità degli studenti che la popolano; da qui la congestione di zone del centro come piazza dei Cavalieri e piazza delle Vettovaglie, in particolare di notte, da parte della cosiddetta “movida”, con tanto di attriti con i residenti privati del silenzio notturno e di incremento dei rifiuti e sporcizia per le strade.

La risposta finora data al fenomeno dalle amministrazioni comunali è stata di chiusura, di più o meno edulcorata repressione – dalla militarizzazione delle piazze ai blitz contro la vendita di alcolici, sempre in nome di una presunta sicurezza (benché nessuna categoria fosse esposta a particolari rischi) e di un’immagine pura (come non frequentata) della città, tagliata solo per turisti di passaggio e non per chi la vive davvero giorno per giorno.

Siamo convinti che il diritto alla socialità degli studenti, a tutti gli effetti abitanti di Pisa anche se non residenti, e il diritto al riposo dei residenti non siano in conflitto e che sia piuttosto interesse comune costruire una convivenza produttiva.

Vogliamo invece che il Comune metta a disposizione della popolazione studentesca opportune aree di aggregazione, anche decentrate, recuperando e valorizzando immobili e spazi dismessi o in dismissione; che le zone più frequentate di notte o di giorno siano meglio attrezzate con contenitori per l’immondizia e WC chimici; che, alla retorica che stigmatizza il consumo di alcolici e porta a blocchi delle vendite e blitz contro gli ambulanti, siano preferite campagne di sensibilizzazione per un consumo più consapevole.

Trasporti:

A maggior ragione in “un campus grande come una città” è fondamentale garantire agli studenti la mobilità, sia urbana tra le abitazioni e le sedi di studio, sia extraurbana per i pendolari. Il trasporto pubblico locale nel comune di Pisa presenta varie carenze sia di copertura territoriale, sia di fasce orarie, sia di agevolazioni per studenti. Vogliamo quindi una più attenta pianificazione delle linee secondo la nuova distribuzione verso Cisanello dei flussi studenteschi e verso i centri abitati dell’area urbana circostante la città; l’implementazione delle linee notturne esistenti e l’istituzione di nuove linee con corse notturne oltre la mezzanotte; una correzione degli importi dei titoli di viaggio per l’area urbana secondo settori circolari in funzione della distanza da Pisa; investimenti da parte del Comune nelle agevolazioni per studenti, sia in quelle esistenti sia in nuove formule anche più flessibili.

Politiche abitative:

I posti alloggio per studenti borsisti fuori sede su Pisa riescono a coprire soltanto il 57% degli aventi diritto. L’amministrazione comunale può giocare un ruolo molto importante su questa materia, attraverso un raccordo con l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario per la riconversione di edifici inutilizzati e una programmazione condivisa per destinazioni d’uso funzionali all’obiettivo di raggiungere la copertura totale.

Le statistiche, tuttavia, confermano che la condizione abitativa studentesca non può essere riconducibile ai soli borsisti: su 15.000 alloggi in locazione a Pisa, ben 5.000 sono affittati a studenti, senza contare quelli che sono affittati in nero. Gli studenti fuori sede alimentano considerevolmente la domanda sul mercato degli affitti e gli strumenti per offrire garanzie efficaci non sono assolutamente sufficienti.

Ci siamo sempre impegnati nella realizzazione dell’accordo territoriale per il contratto a canone concordato, ma non possiamo limitarci a questo: nonostante l’accordo preveda che il contratto di locazione per studenti debba essere a canone concordato, a livello legislativo non risulta obbligatorio. Questo porta i proprietari a privilegiare il contratto di locazione 4+4, pertanto la quasi totalità degli studenti fuori-sede prende casa in affitto sulla base della pura contrattazione privata, in un rapporto di forza sbilanciato a favore del proprietario di casa. Riteniamo urgente e necessario un potenziamento dei servizi erogati dall’Agenzia Casa, con un adeguato finanziamento che possa costituire un fondo di garanzia per morosità incolpevole, consentendo anche ai non residenti di beneficiarne e abbassando la soglia minima ISEE per accedere al servizio.

Chiediamo, inoltre, di attivare quanto prima l’Osservatorio sulla casa con la presenza di rappresentanti degli studenti e il monitoraggio delle condizioni abitative tramite l’Ufficio tecnico del Comune. E’ inoltre necessario un censimento del patrimonio pubblico e privato esistente sul territorio, al fine di affrontare la spaventosa dimensione dello sfitto in città e le sue conseguenze, a partire dal lievitare del costo degli affitti. In questa situazione, affrontare l’emergenza abitativa attraverso nuova cementificazione appare paradossale: vogliamo che si parta dal riutilizzo dell’esistente e, in alcuni casi, dalla requisizione degli appartamenti sfitti per garantire a tutti il diritto all’abitare.

Valorizzazione Cut e Cds:

Organismi di raccordo fra l’università e l’amministrazione comunale risultano centrali in una città come Pisa che oltre a conoscere una percentuale elevatissima di studenti fuorisede e pendolari che vivono la città, è un esempio virtuoso nel panorama italiano di come un mega ateneo possa svilupparsi e vivere all’interno delle mura di una città.

Proprio per fare in modo che la cittadinanza pisana e il mondo studentesco e universitario tutto non diventino controparti, ma possano collaborare e costruire progettualità comuni abbiamo bisogno di potenziare spazi di confronto diretto fra le parti.

Dallo scorso anno la consulta degli studenti universitari coincide con il Consiglio degli studenti, organo in cui i rappresentanti degli studenti possono confrontarsi direttamente con i vari assessorati e col sindaco stesso su tutti i temi che riguardano le politiche comunali che toccano la componente studentesca.

Chiediamo di dare effettiva consistenza all’organo, così che possa divenire promotore e recettore di proposte che conducano a migliorare il rapporto studenti-città.

Altro luogo centrale di confronto è la Conferenza Università-Territorio, organismo di raccordo fra università, amministrazione comunale e azienda regionale per il diritto allo studio.
Riteniamo che la CUT vada potenziata, così da non limitarsi ad affrontare situazioni emergenziali, ma da diventare la sede in cui i vari enti cittadini, allargando la partecipazione anche alle altre realtà della conoscenza presenti sul territorio, possano effettuare una reale programmazione condivisa, così da armonizzare gli interventi e non creare disagi o carenza di servizi.