All’indomani dell’entrata in vigore del Piano Casa, l’Azienda regionale per il diritto allo studio si è affrettata a chiederne al Comune di Pisa l’applicazione immediata per quanto riguarda lo stabile di via dell’Occhio. L’immobile è stato oggetto di un’occupazione di denuncia della gestione speculativa dell’immobile da parte del Comune e del DSU, protagonisti anni fa di un passaggio di proprietà quando l’immobile era utilizzato a titolo gratuito in precedenza, ed oggi è residenza di famiglie in emergenza abitativa. Malgrado non sia ancora risolto il bando di gara per l’affidamento dei lavori per la nuova residenza universitaria di San Cataldo, per pagare i quali è prevista tra l’altro la permuta dell’immobile in via dell’Occhio, il DSU ha così già richiesto per gli occupanti la nullità della residenza e l’interruzione della fornitura di servizi fondamentali come acqua, gas ed elettricità.
Sinistra per… è solidale con la protesta degli occupanti di via dell’Occhio, che oggi chiedono con forza all’Azienda il ritiro della richiesta presentata al Comune, criticando l’impianto scellerato di repressione delle istanze sociali posto dall’art. 5 del Piano Casa. Non solo infatti i tempi di attuazione dell’operazione S. Cataldo sono ben lontani dall’urgenza sottintesa dalla richiesta; ma è anche particolarmente grave che sia un ente pubblico, e un ente con finalità sociale come il DSU Toscana, ad agire con tanta sollecitudine contro categorie che dallo Stato dovrebbero essere ascoltate e garantite nei loro diritti. Chiediamo, altresì, che il DSU, dopo aver ritirato la richiesta, apra un confronto con gli occupanti per individuare soluzioni per il diritto alla casa delle famiglie in occupazione e, anziché preparare uno sgombero, si concentri sulle reali priorità di questo momento, ovvero l’apertura della residenza in via da Buti e della trattativa per Santa Croce in Fossabanda.