Il 9 Maggio è uscita la sentenza definitiva del ricorso sugli OFA che era stato presentato al TAR a inizio anno da Diritti a Sinistra.
La sentenza segue ad un periodo di sospensiva scaturito dalla presentazione del ricorso e che ha permesso agli studenti gravati da OFA di sostenere comunque gli esami. La misura della sospensiva viene disposta molto spesso in via cautelare durante lo svolgimento del processo nel momento in cui la presentazione di un ricorso viene effettuata in maniera corretta. Vogliamo a tale riguardo precisare che l’iter della sospensiva non costituisce perciò una vittoria vera e propria, se non dei legali che l’hanno promosso.
Secondo quanto rivendicato in una nota di DAS, gli studenti potrebbero ora sostenere gli esami, e pubblicizzano questa vittoria in maniera del tutto inverosimile senza specificare le condizioni sotto le quali lo studente può davvero fare esami.
Innanzitutto Diritti a Sinistra non ha specificato che per poter dare validità agli esami si deve prima superare il test degli OFA, anche se questi ultimi sono già stati superati durante la sospensiva. Testualmente, infatti, la sentenza recita che “va conseguentemente ordinato all’Università di Pisa di consentire ai ricorrenti di sostenere gli esami relativi agli insegnamenti che hanno frequentato, fatta salva la verifica dell’estinzione degli OFA a conclusione dei corsi di recupero che l’Ateneo è tenuto ad organizzare”
Cosa succede quindi se uno studente ha dato gli esami ma non supera gli OFA entro un anno di corso? Gli esami sostenuti non hanno più validità? Dalla sentenza sembra proprio di si.
Il TAR ha condannato l’Università di Pisa per non aver predisposto dei corsi di recupero, né per aver istituito gli OFA, dei quali invece si ribadisce più volte la legittimità, né tanto meno perché bloccassero tutti gli esami. Cita, infatti, la sentenza: “Il possesso di “un’adeguata preparazione iniziale, d’altra parte, si configura come requisito tutt’altro che irragionevole, in quanto presupposto di base indispensabile per legittimare favorevoli prospettive per la carriera universitaria da intraprendere; e ciò si traduce non in una limitazione all’accesso per chi non abbia dimostrato il possesso del requisito, bensì in un temporaneo ostacolo al corso della carriera universitaria, nelle more del raggiungimento dello standard qualitativo minimo occorrente per un proficuo svolgimento dell’attività accademica, innanzitutto nell’interesse dello studente.”
Questo crea un gravissimo precedente in quanto chiarifica le condizioni per legittimare l’istituzione di OFA anche nelle altre facoltà; se in un qualsiasi dipartimento dell’Ateneo si decide di introdurre un test degli OFA, questo può tranquillamente bloccare tutti gli esami a patto che siano predisposti dei corsi di recupero entro il primo semestre.
Questa può essere definita perciò una grave sconfitta politica, in quanto non solo decreta la fine della via giudiziaria che non è stata utile nemmeno a condannare lo strumento degli OFA, ma dal punto di vista politico si è rivelato un percorso controproducente.
Riteniamo che la demagogia con la quale viene mascherata questa ”vittoria” sia assolutamente disarmante, e Diritti a Sinistra deve assumersi la responsabilità delle conseguenze portate da questo percorso, evitando di utilizzare l’esito del ricorso come una mera mossa pubblicitaria (forse in vista della candidatura di Antonio Di Buono alle elezioni del CNSU?).
Alla luce della sentenza, che a questo punto sarebbe stato meglio non uscisse, è chiaro che solo grazie al lavoro sindacale di rappresentanza che Sinistra Per… ha portato avanti da sempre, si è scongiurato prima l’inserimento del numero chiuso a ingegneria (e tolto in altri corsi di studio come Scienze Naturali e Ambientali) e poi si sono riusciti a portare i requisiti richiesti del test e le sue conseguenze a quelli di tre anni fa (blocco solo di analisi matematica 1 e fisica). Certo, ciò non basta (e infatti ci siamo astenuti), però è sicuramente un miglioramento delle attuali condizioni, drammatiche a prescindere dall’attivazione dei corsi di recupero.
Sinistra Per… sottolinea perciò che questo ricorso determina una vera sconfitta politica, che renderà più complicato il lavoro per scongiurare negli organi il pericolo del numero programmato già dal prossimo anno. Noi, invece, continueremo ad alzare barricate dentro e fuori gli organi rispetto a qualsiasi limitazione all’accesso all’università e agli esami (come le propedeuticità).