Oggi è avvenuto lo sgombero dell’Ex-Gea, spazio universitario occupato il 20 ottobre dal corteo nato dall’assemblea di Ateneo contro il nuovo ISEE. La digos è entrata all’interno dello spazio munita di pistole, facendo identificazioni ai ragazzi che tenevano lo spazio. E’ evidente, in termini generali, come oggi la repressione stia diventando a tappeto in tutta Italia: da Roma a Bologna, da Torino a Pisa, le risposte della politica nazionale sullo sfitto e l’invenduto vengono date a colpi di manganelli e in tenuta antisommossa. Agli occupanti, va la nostra solidarietà. Riteniamo, inoltre e principalmente, indispensabile e prioritario che l’Università di Pisa si assuma le proprie responsabilità nell’aver fatto entrare la digos con armi da fuoco in Ateneo, cosa mai vista prima all’interno dell’Ateneo stesso, senza nessuna motivazione ufficiale ne’ risposta immediata da parte dell’amministrazione ai ragazzi. Inoltre, ci spiace evidenziare la mancata presenza della parte politica dell’amministrazione durante lo sgombero: questo è un fatto gravissimo, dato che in un momento delicato come quello la parte politica era sostituita dai dirigenti degli uffici tecnici dell’Ateneo stesso. Siamo allibiti da questi elementi e crediamo che l’Università debba dare risposte immediate, politiche e trasparenti a tutta la comunità accademica e studentesca.