Nella seduta del CdA dell’ARDSU del 4 marzo è stata varata la presa d’atto sul piano triennale del fabbisogno di personale. Lo scenario non offre assolutamente buone prospettive per il futuro: di fronte a delle carenze di pianta organica che già si registrano sul 2015 (15 unità in meno rispetto alla dotazione approvata dalla Regione nel 2013) per pensionamenti) a fronte di un aumento dei servizi (più vincitori di borsa di studio e alloggio, più pasti consumati nelle mense a gestione diretta, da un lato la legge di stabilità che limita il turn over e stabilisce un tetto alla spesa per il personale, dall’altro le delibere di giunta regionale che continuano a peggiorare il quadro, siamo di fronte a un impianto che non reggerà molto a lungo. Come studenti e lavoratori, riteniamo indispensabile una presa di posizione politica da parte dell’ARDSU nei confronti del Governo Regionale della Toscana: non è più possibile rimanere impassibili di fronte a un Diritto allo Studio che viene messo all’ultimo posto nella scala delle priorità, di fronte a nessuna possibilità di assunzioni a tempo indeterminato per i prossimi anni, elemento che grava ogni giorno di più sulle spalle di tanti lavoratori e lavoratrici dell’Azienda. Riteniamo inoltre indispensabile un continuo confronto tra la dirigenza e i lavoratori, perchè i problemi e le soluzioni vengano condivisi con chi quotidianamente vive nei luoghi del Diritto allo Studio. Auspichiamo che per i prossimi mesi, particolarmente delicati sulla sede pisana per la ristrutturazione della struttura di Mensa Martiri, venga immediatamente presa seriamente in considerazione la possibilità di assunzione a tempo determinato soprattutto delle categorie indispensabili nei servizi, perchè il carico di lavoro rischia di diventare troppo gravoso in particolar modo per le unità che oggi compongono il servizio ristorazione pisano. D’altra parte la soluzione non può essere l’esternalizzazione di alcuni settori dei servizi, ipotesi che si sente ventilare da qualche tempo; sappiamo tutti molto bene che la gestione diretta dei servizi è garanzia di qualità.