E’ una proposta molto grave che, a nostro avviso, non solo non risolve le problematiche del corso in termini di tempo di laurea (semmai decreta un aumento dei fuoricorso), ma che fa trasparire ancora una volta la debolezza della Scuola di Ingegneria nel gestire e nel dare direttive uniformi ai Corsi di Studio, lasciando ad ognuno la possibilità di fare scelte estremamente diverse e, quindi, disparità di trattamento degli studenti. Questa proposta purtroppo è stata votata anche dai rappresentanti del corso, dopo aver deciso di non appartenere più alla nostra lista, proprio per una divergenza su questo argomento.
Questa è la lettera che abbiamo inviato a tutti i tre i dipartimenti di ingegneria e al consiglio di scuola per denunciare la gravità di quanto è accaduto e per chiamare all’attenzione la responsabilità di tutti, in vista del Consiglio del DICI di domani, lunedi 17 febbraio.
Questa vertenza è appena cominciata, non lasceremo che tali provvedimenti passino indisturbati. Anche quest’anno urge una mobilitazione studentesca affinchè le nostre condizioni non vengano ulteriormente peggiorate.
Tutto questo, come purtroppo spesso accade, nel Corso di Studi che vanta il maggior numero di propedeuticità tra esami, come abbiamo sempre denunciato.
La tanto sbandierata eccellenza, parola troppo spesso usata dai Governi passati e presenti per giustificare tagli orizzontali e scelte esclusive e classiste, non riteniamo si realizzi nè con le soglie, nè con i numeri programmati, nè con strategie di marketing; sarebbe troppo facile. Bensì, con un percorso di studio severamente selettivo, che dia però a tutti la possibilità di misurarsi con le prove d’esame. Insomma, la vera Università eccellente riteniamo essere quella di massa e di qualità come, seppur con tanti difetti che contribuiamo tutti i giorni a colmare nella nostra attività di rappresentanza, riteniamo essere non solo nei nostri Corsi di Studio, ma in quelli dell’intero Ateneo.