Le elezioni comunali di Pisa si avvicinano. Il dibattito è acceso e non mancano le diverse proposte delle varie liste in campo: dall’aumento della videosorveglianza e del numero di vigili urbani, all’estensione del daspo urbano e all’istituzione del reddito di cittadinanza locale. Tuttavia, ancora una volta riscontriamo nei programmi elettorali una grande assenza: noi, gli studenti, che ogni giorno attraversiamo numerosi le strade della città.
Ad eccezione di pochi (e ci riferiamo alla coalizione Diritti in Comune, guidata da Ciccio Auletta e la lista Sinistra Italiana, guidata da Simonetta Ghezzani), il dato di fatto è che per buona parte delle forze politiche gli studenti in questa città esistono solo nei rumori molesti della piazze notturne o nei cocci delle bottiglie rotte abbandonati in Piazza dei Cavalieri. Continuiamo a non comprendere come non si possa prendere in considerazione un dato reale: gli studenti in questa città sono circa 30.0000 (quasi ⅓ della popolazione pisana), di cui circa 18.000 sono studenti fuori sede.
Non comprendiamo come sia possibile ricordarsi di noi soltanto quando alimentiamo gran parte del mercato degli affitti pisano e in generale l’economia cittadini, salvo poi dimenticarsi nuovamente di noi quando viviamo la città in ogni suo aspetto: ad esempio, com’è possibile che quando vogliamo organizzare iniziative culturali non siamo assolutamente messi nelle condizioni di poter avere uno spazio in gestione a costi non proibitivi?. Pochi si domandano (o non hanno interesse nel farlo) chi e come dovrebbe davvero rappresentare questa importante e fondamentale componente cittadina all’interno degli spazi decisionali di Pisa: se in università il meccanismo della rappresentanza studentesca è consolidato e conosciuto, molti meno conoscono la CUT (Conferenza Università Territorio), uno dei pochi luoghi istituzionali in cui l’Università (con una rappresentanza per gli studenti e per l’amministrazione), l’azienda per il Diritto allo Studio regionale ed il Comune possono confrontarsi su questioni territoriali legate alla gestione di processi che li vedono coinvolti, ad es. trasporti, affitti, ecc. Ad oggi la CUT non viene convocata da oltre un anno.
Chi studia a Pisa è così ridotto ad un cittadino di serie B: non abbastanza ‘cittadino’ per potersi esprimere su chi governerà la propria città, e di conseguenza spesso ignorato nei momenti di discussione su tematiche che possono riguardarlo da vicino, eppure contemporaneamente costretto a subire decisioni che in un modo o nell’altro influenzeranno la sua vita negli anni di studio a Pisa.
Come Sinistra Per… crediamo che per ragionare realmente di città non si possano affrontare le tematiche che toccano in modo significativo gli studenti, dalla movida al diritto all’abitare, senza gli studenti stessi. È quindi necessario pensare ad adeguati luoghi di confronto ed interlocuzione nei quali si possa mettere veramente in atto quel confronto tra studenti ed amministrazione cittadina per una reale soluzione alle problematiche attualmente esistenti e già più volte sollevate, e che troppo spesso vengono tenute al di fuori del dibattito cittadino.
Sinistra Per…, raccogliendo la voce di ⅓ della popolazione di questa città, ritiene, alla luce delle esigenze degli studenti, che la futura amministrazione comunale dovrà necessariamente esprimersi e confrontarsi su tutti quei punti che interessano la vita di noi studenti; ormai da anni diciamo la nostra coinvolgendo quella parte di città di cui da tempo, come altre realtà e soggettività volutamente tenute ai margini dei processi decisionali, si ignora la voce.