Negli scorsi giorni abbiamo saputo che verranno installate tre telecamere per monitorare gli spazi esterni della Sala Studio Pacinotti. Siamo venutз a sapere di questa decisione per vie traverse e senza una comunicazione diretta da parte dell’Ateneo.
Per l’ennesima volta questa amministrazione si dimostra incapace di comunicare con la propria componente studentesca. Tra le varie motivazioni che hanno portato a questa decisione ci sarebbe la volontà di monitorare il cancello che collega Pacinotti e Polo Fibonacci.
Quel cancello è sempre stato aperto e permetteva di attraversare liberamente tutta l’area; se durante la pandemia la motivazione di tenerlo chiuso per i controlli del green pass poteva reggere ad oggi non ha alcun senso tenerlo ancora chiuso. La realtà è che la volontà di chiudere il cancello risale al pre-pandemia ed è stata portata avanti sostanzialmente per ingabbiare la componente studentesca in vista di possibili retate delle “forze dell’ordine” che in passato sono accadute fin troppo spesso.
Non è accettabile che i nostri spazi vengano sottoposti sotto sorveglianza solo perché abbiamo “osato” vivere quello spazio per il motivo per cui è nato: per vivere l’università con socialità, per stare bene, immersi nella natura, per chiacchierare, per scherzare, per studiare insieme in compagnia. Questa è una misura repressiva inaccettabile: queste telecamere saranno rivolte verso l’interno, verso di noi, e il fatto che nessunǝ rappresentante sia statǝ messǝ a conoscenza della decisione è ancora più inaccettabile.
Una decisione autoritaria presa senza nessuna discussione collegiale. Ancora più preoccupante è che nessuna delle figure con cui ci siamo, fino ad oggi, interfacciatз, per approfondire la questione, fosse a conoscenza di quanto stava accadendo. Non sappiamo neanche che tipo di telecamere verranno installate e quali siano le reali motivazioni alla base, se ne esistono.
La Sala Studio Pacinotti è nata da un’occupazione degli anni ‘90 grazie alla componente studentesca di allora, non tradiamo il loro sogno. Riprendiamoci Pacinotti e pretendiamo di piú!