post-senato FBIl Senato Accademico, durante la seduta del 15 aprile ha dato l’interpretazione autentica del Regolamento Didattico d’Ateneo sulla vicenda degli appelli straordinari. Grazie a questa delibera viene ufficialmente eliminata la distinzione tra studenti lavoratori, fuoricorso e le altre categorie previste per quel che riguarda l’accesso agli appelli straordinari. L’interpretazione della Scuola di Ingegneria, tanto folle quanto insensata, che prevedeva l’accesso agli appelli straordinari solo su richiesta di un lavoratore (creando di fatto un’enorme disuguaglianza), risulta dunque delegittimana dall’organo superiore competente, il Senato.

 

E’ ormai accertato come l’organo di Ingegneria competente in materia di didattica non sia stato in grado di prendere una decisione congrua col regolamento, lasciando che una proposta di qualche professore, senza una congrua riflessione interna all’organo stesso e senza la convocazione della commissione paritetica docenti-studenti, sia diventata la norma per gli esami di questo appello.
In tale contesto, il consiglio tutto, ed in particolare i docenti che hanno portato avanti questa crociata contro gli appelli straordinari e coloro che l’hanno appoggiata, hanno il dovere di assumersi le responsabilità di fronte agli studenti per aver creato una tale iniquità impedendo a centinaia di essi di poter accedere agli appelli straordinari e di fronte all’ateneo per aver forzato su una decisione opposta a ciò che è oramai chiaramente deliberato dal Senato Accademico.

 

A fronte di tutto questo qualche docente ha anche provato a strumentalizzare l’occupazione dell’ultimo consiglio di Scuola per giustificare le proprie posizioni (oggi smentite) e perseguire comunque il proprio obiettivo di ridurre gli appelli “per il bene degli studenti”. In Senato abbiamo ribadito quanto quell’occupazione non solo sia stata necessaria a bloccare l’eliminazione degli appelli straordinari di novembre e aprile, già fissato per quella seduta, ma soprattutto anche a far riprendere un percorso istituzionale della Scuola di Ingegneria realmente democratico e costruttivo.

 

Fallito il tentativo di eliminazione degli appelli straordinari, ci risulta sia rimasto intatto l’obiettivo di alcuni docenti di continuare a strumentalizzare una qualsiasi azione o proposta col solo fine di ridurre il numero di appelli totali.

Noi in ogni caso continueremo a respingerle come abbiamo sempre fatto finora, sia con le nostre argomentazioni negli organi istituzionali, sia continuando a chiedere a tutti gli studenti di attivarsi per un’altra mobilitazione qualora fosse necessario.

 

Il futuro degli appelli dipende da noi e sicuramente non ci faremo trovare impreparati.