– In CdA, con 4240 voti (61,34%), eleggiamo 2 consiglieri su 2;
– Al CUS, con 4186 voti, 2 consiglieri su 2
– Al CTS (Consiglio Territoriale degli Studenti per il controllo della qualità) addirittura miglioriamo il risultato di 2 anni fa eleggendo 5 consiglieri su 7, lasciando così fuori da tutti gli Organi Centrali Diritti a Sinistra – Unione degli Universitari, superati anche dalle schede bianche (748 contro i 564 voti presi)
Da segnalare, inoltre, il calo dell’affluenza dato dall’aumento degli aventi diritto (oltre 2000 in più dei precedenti 44600), mentre i votanti sono rimasti quasi costanti (8000 contro gli 8100 della passata tornata). La notizia in sé non è ovviamente positiva, ma i numeri reggono in una fase di progressivo allontanamento e disillusione dalla politica e dalla partecipazione attiva. Inoltre quest’anno i seggi sono rimasti aperti 4 ore in meno due anni fa: in generale, restiamo fiduciosi sulle potenzialità aggregative e di partecipazione dei luoghi della formazione. In ogni caso, tutti i dipartimenti (20), ad eccezione di Clinica, hanno raggiunto il quorum con una media del 15,02%.
Riteniamo che gli studenti abbiano premiato l’impegno, le scelte e la chiarezza che ci ha sempre contraddistinti; quasi ininfluente la coalizione di larghe intese a noi contrapposta, cioè Universitas, lista composta da candidati simpatizzanti di Renzi, Forza Italia, Comunione e Liberazione, ex di Ateneo Studenti: le battaglie concrete per difendere i diritti degli studenti nell’ateneo pisano, la capacità di dialogare e di promuovere la partecipazione diretta degli studenti non possono essere compensati da accordi e strette di mano tesi solo a costruire carrozzoni elettorali.