Dopo la battaglia sugli appelli straordinari durata mesi e conclusasi lo scorso 15 Aprile con la nostra vittoria, ci troviamo adesso a dover affrontare l’ennesimo attacco ai diritti degli studenti.
Il pericolo è quello di rimettere in discussione l’organizzazione ed il numero degli appelli ad Ingegneria già dal prossimo Consiglio di Scuola.
Tutto è scaturito dalla proposta del professor Bertini che si apre con un prospetto sul numero di appelli negli altri dipartimenti dell’ateneo:
“Gli unici ad essere organizzati su 7+2 appelli […] sono CDS piuttosto lontani da noi per formazione ed ambito culturale, mentre quelli a noi più vicini e membri della Scuola (Matematica e Fisica), senza nessuno scandalo e senza aver ricevuto accuse farneticanti, sono organizzati sui livelli minimi consentiti dal Regolamento Didattico di Ateneo (5 appelli ordinari n.d.r.).”
Considerazione alquanto incompleta considerando che gli altri corsi di laurea hanno un’ organizzazione della didattica molto diversa, presentando molti esami che si concludono con le prove in itinere e in generale con una minore frammentazione dei crediti annuali rispetto ai nostri. Per questo è sempre bene considerare i sistemi a seconda del contesto, ed una struttura degli appelli diversa dalla nostra non per forza vuol dire che sia migliore, soprattutto se avvertita come fortemente negativa da chi ne è più colpito, ovvero gli studenti.
La proposta continua con:
“È necessario, inoltre, riconoscere che i docenti dei nostri CDS operano in condizioni molto diverse, alcuni con corsi affollatissimi frequentati da studenti non selezionati, altri che hanno quasi più appelli che studenti. […]”
Di fronte a queste asserzioni non si può che rimanere basiti. Si pone il problema strutturale e logistico come motivazione alla necessità di ridurre gli appelli senza alcuna correlazione ragionevole tra i due contesti. Infatti a tale problema si possono trovare soluzioni ben più adatte, come la nostra proposta del primo anno mutuato: cioè una redistribuzione del numero di studenti del primo anno in maniera equa tra i vari docenti delle materie di base, in modo similare ai precorsi di matematica.
Con il primo anno mutuato si garantirebbe lo stesso numero di studenti per docente indipendentemente dalla popolosità di ogni corso (evitando quindi che il docente di biomedica abbia 300 studenti e il docente di elettronica solo 100) ed inoltre si avrebbe finalmente un coordinamento tra i docenti delle materie del primo anno garantendo l’uniformità dei programmi e delle prove d’esame tra i vari corsi.
La proposta operativa del docente viene poi così esplicata:
“Mi permetto pertanto, come base di discussione, di proporre la seguente Delibera finalizzata ad una organizzazione complessiva degli appelli:
-Gennaio-Febbraio (2 appelli ordinari + 1 straordinario per Studenti lavoratori (SL))
-Giugno Luglio (2 appelli ordinari + 1 aggiuntivo per i corsi che non tengono prove in itinere)
-Settembre (1 appello ordinario + 1 straordinario per Studenti lavoratori (SL))”
Per un totale di 5 appelli ordinari nel caso di prove in itinere, altrimenti 6 senza l’istituzione delle prove in itinere, oltre ai due appelli straordinari completi riservati ai soli lavoratori.
Il tutto senza considerare che già oggi in molti corsi si hanno un numero di esami maggiore rispetto al numero di appelli disponibili ogni anno!
Questa proposta è assolutamene insensata se si vuole fare “il bene degli studenti” così come più volte sbandierato.
Le uniche considerazioni non prettamente inerenti al carico di lavoro per i docenti vengono ripetute come un mantra e hanno spesso un aroma che sembra riportare ad una concezione educativa, più che formativa, dell’Università. Molti docenti infatti sono convinti che avere un minor numero di appelli faccia sostenere più esami, senza che gli studenti li “sprechino” presentandosi agli esami senza avere la necessaria preparazione: il classico “voi venite solo a provare gli esami”.
Considerazioni del tutto inaccettabili, visto che gli stessi docenti che ci propinano queste proposte assurde e strumentali furono già, nostro malgrado, accontentati anni fa con il permesso di inserire la regola delle 4 consegne, che quindi limita già, per i loro insegnamenti, gli appelli fruibili da uno studente da 7 a 4 su uno stesso esame.
Il numero attuale di appelli ordinari ad ingegneria ha una funzione portante sull’organizzazione generale della nostra didattica e una sua diminuzione si tradurrebbe solamente nell’aumento di studenti che, costretti a dover superare più esami nello stesso appello, si ritroverebbero poi a non essere in grado di prepararli adeguatamente rischiando un drastico rallentamento della propria carriera.
Eppure è proprio il contrario di quanto sbandierato dal docente nella chiusura della proposta:
“Gli appelli ordinari[…] potranno essere organizzati in modo da lasciare una maggiore distanza temporale[…], in maniera da permettere allo studente di sostenere eventualmente più prove nello stesso appello.”
A nostro parere questa proposta è assolutamente inadatta alle necessità degli studenti di ingegneria, ed è per questo che abbiamo stilato la nostra proposta complessiva sugli appelli:
Mantenere intatti i 7 appelli ordinari per tutti, e per i fuoricorso, lavoratori e le altre categorie previste l’aggiunta dei due appelli straordinari, dei quali un appello completo di scritto e orale ad Aprile e almeno la parte orale per l’appello di Novembre. A questo non può non affiancarsi la proposta del primo anno mutuato riuscendo quindi ad equilibrare sia le esigenze logistiche dei nostri poli che quelle del personale docente per i corsi e gli esami più affollati.
Tutte queste proposte verranno discusse in via preliminare nella commissione didattica convocata nella prima settimana di maggio e successivamente in via definitiva nel Consiglio di Scuola pochi giorni dopo, in cui si potrebbe deliberare a favore di una o dell’altra. Per questo chiederemo ancora una volta la convocazione di una seduta aperta per permettere a tutti gli studenti di assistere alla discussione ed essere garanti del regolare e lecito svolgimento della seduta.
Così come per la vicenda dell’eliminazione degli appelli straordinari, stavolta ancora di più sarà fondamentale la presenza di tutti gli studenti per far capire a tutti i docenti che mantenere i 7 appelli è un’esigenza di tutti e non una proposta isolata dei rappresentanti presenti in consiglio. Non facciamoci trovare impreparati!
Informati. Partecipa. Difendi i tuoi Diritti!
Qui la proposta completa del prof. Bertini: Proposta prof. Bertini
Qui la nostra proposta completa sugli appelli: Proposta appelli IngInMov