La giornata di mobilitazione nazionale lanciata dalla Rete della Conoscenza a partire da un Ultimatum al governo ha conosciuto a Pisa una concretizzazione significativa: le diverse battaglie presenti in città, a partire da quella per l’apertura di nuovi posti alloggio per studenti borsisti fuori sede, hanno individuato nel riutilizzo de patrimonio pubblico una prima riposta ai propri bisogni. Le risorse ci sono, sono le politiche a dare priorità ad altri interessi.
Il corteo, dopo l’occupazione di lunedì scorso, è arrivato di fronte a Santa Croce in Fossabanda, come era stato dichiarato pubblicamente, per ribadire che quell’immobile deve essere destinato a residenza e mensa universitaria, non essere svenduta a privati o concessa alla Normale e al Sant’Anna per realizzare una foresteria per visiting professor. Abbiamo trovato di fronte una netta chiusura politica, rappresentato dallo schieramento di forze dell’ordine all’ingresso di Fossabanda: il corteo non ha impattato con le forze dell’ordine, ma proseguito il percorso arrivando a segnalare con un’occupazione simbolica un altro immobile di proprietà pubblica inutilizzato, l’ex centro per l’impiego della Provincia in zona Cisanello.
Nel pomeriggio si è tenuta un’assemblea cittadina – al termine della quale è terminata l’occupazione dell’edificio – che ha segnalato la necessità di proseguire le diverse battaglie che hanno animato il corteo. Nello specifico, ripetiamo che non ci fermeremo finché Fossabanda non sarò destinata ad alloggi studenteschi e a mensa universitaria.
Segue il comunicato del corteo #15now
Oggi, 15 novembre, siamo scesi in piazza a Pisa come studenti medi e universitari, comitati di quartiere, famiglie sotto sfratto e cittadini in una giornata di mobilitazione nazionale che ha visto in tanti altri territori un nuovo protagonismo sociale.
Abbiamo contrapposto i nostri bisogni alle scelte politiche delle istituzioni, che hanno dimostrato a più riprese di non riconoscerle come prioritari. La manutenzione dell’edilizia scolastica, l’apertura di nuovi alloggi studenteschi per borsisti fuori sede, il blocco degli sfratti e le rivendicazioni dei cittadini del comitato di Sant’Ermete sono stati in questi giorni ridotti a questioni di ordine pubblico, mentre le pratiche di democrazia per segnalare queste emergenze sono state a più riprese criminalizzate.
Il corteo di oggi ha avuto la forza di non cedere di fronte agli attacchi strumentali e di continuare a dire che le risorse ci sono: sono le politiche che rispondono a ben altri interessi. In particolare, durante il corteo sono stati segnalati diversi immobili del patrimonio pubblico nei piani di alienazione o, comunque, inutilizzati e non sfruttati per finalità sociali: l’ex-poste, Palazzo Mastiani e l’ex Banca d’Italia sono stati segnalati durante la manifestazione con manifesti che hanno ricordato la storia degli immobili e la possibile destinazione d’uso per rispondere a bisogni concreti, rilanciando anche sul corteo di domani del Municipio dei beni comuni per l’ex Colorificio.
Di fronte alla Prefettura sono state contestate le politiche di austerità e la previsione in legge di stabilità di dismissioni del patrimonio pubblico per 500 milioni di euro. La bocciatura di questa legge di stabilità da parte della Commissione Europea ci rivela che anche questo non basta per loro e che per l’Europa dovremo subire ulteriori tagli al sociale rispetto a quanto già previsto.
Come annunciato pubblicamente il corteo è arrivato davanti a Santa Croce in Fossabanda, immobile occupato lo scorso lunedì con una precisa rivendicazione: destinare lo spazio, ad oggi inutilizzato, a residenza e mensa universitaria per dare risposte immediate ai 1.500 studenti borsisti fuori sede non assegnatari di alloggio. Oggi il corteo ha accerchiato con la forza di 600 persone Fossabanda, ribadendo che svendere quell’immobile o consegnarlo alle scuole d’eccellenza Normale e Sant’Anna rappresentano decisioni inaccettabili.
Di fronte allo schieramento di forze dell’ordine all’entrata di Fossabanda, emblematiche delle chiusure politiche rispetto ai nostri bisogni, il corteo ha sostato per sottolineare la centralità di quella battaglia e ha poi proseguito per andare a segnalare altri immobili. Abbiamo portato le nostre rivendicazioni nella zona di Cisanello ed occupato simbolicamente un altro immobile gigantesco e inutilizzato, l’ex centro per l’impiego della Provincia, dimostrando ancora una volta che le risorse ci sono ma restano inutilizzate.
Continueremo i nostri percorsi a partire dall’assemblea pubblica presso l’ex centro per l’impiego della Provincia alle ore 16.00.
Corteo cittadino pisano del #15now